Politiche Agricole Comuni 2014/2020- Proposte di riforma nel settore agricoltura e vitivinicolo

Pagamenti diretti agli agricoltori dell’Ue più equi, semplificazione dei controlli sul modo di spendere i fondi comunitari e delle procedure burocratiche, i diritti d’impianto. Sono alcune delle proposte di riforma della PAC 2014-2020 elaborate dagli europarlamentari della commissione Agricoltura.

I pagamenti diretti che assorbono circa il 74% della spesa per la PAC  rimarranno la principale forma di sostegno all’agricoltura anche per il periodo 2014/2020. Ciò non significa che le modalità di erogazione dei  pagamenti diretti resteranno  le stesse, anzi cambieranno radicalmente come, ad esempio, quelli rivolti ad alcune regioni in cui determinati tipi di agricoltura sono ritenuti di particolar importanza per ragioni economiche e/o sociali.

I diritti d’impianto nel settore vitivinicolo  secondo Michel Dantin relatore sull’organizzazione comune del mercati, dovrebbero  rimanere tali fino al 2030, ma si proporrà di eliminarli progressivamente a partire dal 1° gennaio 2016. Bruxelles, infatti, ritiene che la liberalizzazione degli impianti possa rendere il sistema vitivinicolo più competitivo a livello internazionale. Di parere contrario è Confagricoltura che sottolinea che ciò porterebbe ad una ingovernabilità dell’offerta a denominazione di origine, ad una sovrapproduzione, ad una perdita dei valori patrimoniali dei vigneti.

Particolare riguardo sarà rivolto allo sviluppo rurale per coinvolgere giovani leve alla comunità agricola, istituendo dei fondi che finanzino le garanzie bancarie per aiutarli ad accedere a dei contratti di locazione a lungo termine. Inoltre la possibilità per i coltivatori con più di 65 anni e che esercitano l’attività da almeno 10 anni,  di percepire una somma fino a 35mila euro qualora decidessero di andare in pensione e trasferire la loro attività ad un altro agricoltore.

Il Greening ossia il processo di ‘inverdimento’ che prevede sostegni diretti all’agricoltura verde è la novità della PAC 2014/2020.

Tutto ciò rientra nella presentazione degli emendamenti alla bozza del progetto di riforma la cui scadenza è fissata per il 9 luglio (pagamenti diretti, gestione fondi e controlli) e per il 10 luglio (sviluppo rurale). Il voto in commissione vedrà la luce del giorno per la fine dell’autunno e dipenderà anche dai progressi dei negoziati sul futuro quadro finanziario pluriannuale (CFP) 2014/2020.

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