Il modello di vita all’ italiana nel Mondo e la cultura gastronomica molisana

L’Accademia Italiana della Cucina di Isernia accende i riflettori sulla cultura gastronomica molisana e il modello di vita all’italiana nel mondo. L’11 maggio si è tenuto nella sala convegni dell’Auditorium Unità d’Italia di Isernia, l’ incontro dal titolo “Modello di vita all’italiana nel mondo – la cultura gastronomica molisana tra storia, storie e prospettive”patrocinato dalla Camera di Commercio del Molise e dal Comune di Isernia, per raccontare e svelare come, grazie alle migrazioni, gli italiani abbiano diffuso la cultura del cibo nel resto del mondo, contribuendo alla conoscenza della storia, del gusto, dell’arte, dell’italianità.

«Il Molise è una terra di forte migrazione e di interessanti flussi turistici di ritorno, di risorse culturali e di importanti interessi economici per le strutture delle produzioni e della ricettività – spiega Franco Di Nucci, delegato dell’Accademia Italiana della Cucina di Isernia – . Vogliamo indagare la emigrazione come attuale elemento positivo e dare risalto alla storia che ha coinvolto oltre 30 milioni di italiani che, lasciando negli ultimi 100 anni i luoghi di nascita, hanno portato e portano i valori della italianità nel mondo. Si tratta di una grande presenza in termini  sociali ed economici con originali risvolti culturali e professionali. I numeri sono ovviamente  imponenti se si pensa che gli italiani di origine sono forse più consistenti degli attuali nostri 60 milioni di residenti in patria. E la storia continua, seppure con diversità rispetto al passato, perché i giovani connazionali di oggi sono soprattutto professionisti che ora si spostano per necessità culturale, per viaggiare e per lavorare in altre parti del mondo. Questi spostamenti continuano ad essere contenitori di iniziative e di vita economica. Lo stile italiano si è imposto e si impone in tanti settori. Riguardo poi alla gastronomia e alla cucina il successo è straordinario. Soprattutto in questo settore la socialità del Belpaese ci ha messo il suo marchio. Mentre la cucina francese si è diffusa grazie ai grandi cuochi che si sono fatti conoscere all’estero solo nei ristoranti, quella italiana è espressione delle ricette preparate dalle donne nelle loro case, in cui hanno conservato e tramandato l’essenza della gastronomia italiana e della capacità di dare al momento del pasto la speciale convivialità culturale e spesso religiosa. Coinvolgendo, in questa maniera, gli altri popoli con quali si è entrati a contatto nei nuovi contesti umani in una dinamica di amicizia e di gusto». Studiando la diffusione della gastronomia molisana all’estero, si scoprono ricette autentiche e il ruolo di ibridazione che la cucina italiana ha avuto nella cultura gastronomica. L’arte culinaria italiana è stata importantissima nel momento in cui l’agricoltura nel 1700 ha ricevuto da oltreoceano i seminativi nuovi, come quelli dei pomodori e dei peperoni, e dei prodotti allora sconosciuti come le patate e il granoturco, che, in un periodo di aumento della popolazione – con il declino della pastorizia e la rivoluzione industriale – hanno portato profondi cambiamenti nell’alimentazione e l’introduzione di nuovi elaborati gastronomici come la pizza napoletana, la polenta e l’infinità dei piatti delle cucine locali e regionali. L’evento dell’Accademia Italiana della Cucina è stata l’occasione per approfondire questi aspetti con un focus sul Molise, utile per dare seguito a nuove iniziative economiche. Ad aprire i lavori sono stati il sindaco di Isernia Giacomo D’Apollonio, Franco Di Nucci, delegato dell’Accademia Italiana della Cucina di Isernia, e Paolo Spina, Presidente della Camera di Commercio del Molise. Dopo l’introduzione di Norberto Lombardi, direttore del Centro studi territoriale dell’Accademia Italiana della Cucina del Molise e autore di importanti studi e ricerche sulla migrazione, sono intervenuti  Vincenzo De Luca, Ministro plenipotenziario e Direttore Generale alla Farnesina del Sistema Italia nel Mondo, e  Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale delle Camere di Commercio italiane all’estero. A moderare e stimolare l’incontro  Anna Scafati, Vice-Delegato dell’Accademia Italiana della Cucina di Isernia. Nel corso dell’’iniziativa Accademica non sono mancati momenti di musica e spettacolo con l’attore Giampaolo D’Uva e Mauro Gioielli con il Tratturo Etnoband.

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