“L’alta qualità dei prodotti freschi è la principale ragione di acquisto al produttore, seguita dalle garanzie di sicurezza e dalla ricerca di territorialità, che quasi sempre precedono la convenienza economica”. E’ quanto sostiene Coldiretti Chieti a conclusione della due giorni sul “Valore della filiera corta” promossa dal mercato di Campagna Amica di via Arniense, con la partecipazione di scuole e semplici cittadini, realtà associative e professionisti del settore medico che si sono confrontati sul tema del cibo in rapporto alla qualità e alle preferenze dei consumatori. I risultati di una indagine sulle scelte alimentari dei consumatori effettuata nel mercato di Campagna amica di Chieti, hanno fatto emergere un aumento degli acquisti diretti agli agricoltori da parte dei cittadini teatini che, a quanto pare, risultano essere più attenti al benessere e alla salute alimentare. Ciò comporta non solo una sostenibilità ambientale ma anche la volontà di difendere e valorizzare l’economia e l’occupazione del territorio.
“Basti pensare che, nell’ultimo anno, è aumentata soprattutto una tipologia di clienti – ha spiegato Giuseppe Scorrano, presidente dell’associazione Agrimercato d’Abruzzo – si tratta dei professionisti con età compresa tra i 35 e i 55 anni alla ricerca di un prodotto fresco e di nicchia. Tra le produzioni più richieste e gettonate ci sono sicuramente specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte”. Tra queste si possono citare le mortadelle di Campotosto, il pane di solina, la verdura biologica o biodinamica con particolare riferimento ai prodotti autoctoni quali il broccolo ortonese, il pomodoro a pera, i fagioli suocere e nuore e tanto altro. Ed ancora la pasta di farro, lo yogurt di latte fresco, le uova di giornata e i polli rigorosamente nostrani, oltre al vino e all’extravergine biologico delle campagne abruzzesi.
“Acquistare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale” dice Coldiretti “si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita dei mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”. La giornata al mercato si è conclusa con il taglio della torta – rigorosamente a chilometro zero – e la declamazione di versi poetici principalmente dannunziani intramezzati da brani musicali eseguiti dagli studenti dell’istituto comprensivo 1 di Chieti.